Piccolo aiuto in latino...

Spero che questo blog possa esservi utile per tradurre alcune delle "noiose" versioni di latino!
Mi auguro che troverete ciò che fa per voi...
In bocca al lupo!!!

Come trovare le versioni...

Per riuscire a trovare le versioni a voi utili basta inserire nella casella di ricerca in alto a sinistra il nome dell'autore, il titolo o una frase della vostra versione: il testo e la traduzione appariranno sotto.
Un altro modo per trovare le vostre versioni è cercare nell'elenco degli autori a sinistra (in caso la versione non sia munita di autore non sarà possibile cercarla in tale elenco).
Chiedo anche la vostra collaborazione per poter aiutare gli altri: se avete qualche versione tradotta non inserita nell'elenco, inviatemela e la inserirò. O se invece trovaste degli errori vi prego di farmeli notare in modo tale che io possa correggerli...
Grazie per la collaborazione!!

Terenzio - Adolphoe

Terenzio - Adolphoe
Storax! Non rediit hac nocte a cena Aeschinus
neque servolorum quisquam, qui advorsum ierant.
profecto hoc vere dicunt: si absis uspiam
atque ibi si cesses, evenire ea satius est,
quae in te uxor dicit et quae in animo cogitat
irata, quam illa quae parentes propitii.
uxor, si cesses, aut te amare cogitat
aut helluari aut potare atque animo obsequi
et tibi bene esse, soli sibi quom sit male.
Ego quia non rediit filius quae cogito!
Quibus nunc sollicitor rebus! Ne aut ille alserit
aut uspiam ceciderit ac praefregerit
aliquid. Uah, quemquamne hominem in animum stituere
parare quod sit carius quam ipse est sibi!
Atque ex me hic natus non est, sed fratre ex meo.
Dissimili is studiost iam inde ab adulescentia.
Ego hanc clementem uitam urbanam atque otium
secutus sum et, quod fortunatum isti putant,
uxorem numquam habui. Ille contra haec omnia:
ruri agere vitam, semper parce ac duriter
se habere, uxorem duxit, nati filii
duo: inde ego hunc maiorem adoptavi mihi:
eduxi a parvolo, habui, amavi pro meo;
in eo me oblecto: solum id est carum mihi.
Ille lit item contra me habeat facio sedulo:
do, praetermitto, non necesse habeo omnia
pro meo iure agere: postremo, alii clanculum
patres quae faciunt, quae fert adulescentia,
ea ne me celet consuefeci filium.
Storace! Eschino non è tornato questa notte dalla cena, neppure qualcuno degli schiavi che gli erano andati incontro. Certamente è vero quello che dicono: se ti assenti in qualche luogo o se in quel luogo ti attardi è meglio che accada ciò che dice tua moglie e che pensa con l’animo mentre è adirata che quello che (pensano) i genitori affettuosi.
La moglie se ti attardi, o pensa che ami o sei amato o che bevi o che te la spassi e che tu solo te la passi bene, mentre lei se la passa male. Io penso perché mio figlio non è tornato e da quali pensieri ora sono angosciato, che o abbia preso freddo o che sia scivolato in qualche luogo o che si sia rotto qualcosa. Oh! Che un uomo si metta in testa o si procuri ciò che gli è più caro di se stesso! Eppure questo non è nato da me, ma dal fratello; di carattere così diverso (dal mio), infatti fin dall’adolescenza: io seguo questa vita cittadina tranquilla e calma, e , cosa che codesti valutano una fortuna, mai ho avuto moglie. Quello tutto il contrario: conduce una vita in campagna, sempre ha avuto miserie e fatiche, ha preso moglie: gli sono nati due figli; poi adottai quello maggiore; ho educato il bambino, (l’ho) tenuto, l’ho amato come mio, con lui mi diverto, è l’unico che mi è caro. Faccio ciò affinché quello abbia verso di me sinceramente gli stessi sentimenti: gli faccio regali, lascio correre, non ritengo necessario fare tutto secondo il mio diritto (di padre), ciò che altri all’insaputa dei padri fanno, ciò che porta l’adolescenza, quelle cose che ho abituato mio figlio a non nascondermi.

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