Piccolo aiuto in latino...

Spero che questo blog possa esservi utile per tradurre alcune delle "noiose" versioni di latino!
Mi auguro che troverete ciò che fa per voi...
In bocca al lupo!!!

Come trovare le versioni...

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Lhomond - De Viris Illustribus

Lhomond - De Viris Illustribus

Valerius Corvinus

Bello Gallico, cum Romani in stationibus quieti tempus tererent, Gallus quidam magnitudine atque armis insignis ante alios progressus est; quatiensque scutum hasta, cum silentium fecisset, unum e Romanis per interpretem provocavit, qui secum ferro decernere, Marcus erat Valerius tribunus militum adolescens, qui prius sciscitatus consulis voluntatem, in medium armatus processit: tunc res visu mirabilis accidisse fertur; nam cum jam manum consereret Valerius, repente in galea ejus corvus insedit in hostem versus. Ales non solum captam semel sedem tenuit, sed quotiescumque certamen initum est, levans se alis, os oculosque Galli rostro et unguibus appetiit. Hostem territum talis prodigii visu, oculisque simul ac mente turbatum Valerius obtruncat. Corvus e conspectu elatus orientem petit. Inde Valerius Corvinus dictus est.

Durante la guerra gallica, mentre i Romani tranquilli ingannavano il tempo nei posti di guardia, un Gallo, dalla notevole corporatura e dalle armi ragguardevoli, avanzò davanti agli altri; e battendo lo scudo con l'asta, dopo aver fatto fare silenzio, chiamò tramite l'interprete uno dei Romani affinché si battesse con lui a duello, (ed) era Marco Valerio, l'adolescente tribuno militare, che (informatosi prima della volontà del console) si fece avanti armato nel mezzo: allora si narra che accadde una cosa stupefacente a vedersi: infatti, quando già Marco era venuto a battaglia, un corvo si posò improvvisamente sul suo elmo, rivolto contro il nemico. L'uccello non solo mantenne il posto che aveva preso quella volta, ma ogniqualvolta si intraprendeva battaglia, librandosi sulle ali, assaliva con il becco e gli artigli la faccia e gli occhi del Gallo. Il nemico, atterrito dalla vista di un tale prodigio, e con gli occhi sconvolti al pari della mente, è sgozzato da Valerio. Il corvo sfuggito alla vista si diresse verso Oriente. Da ciò Valerio fu soprannominato Corvino.
La battaglia di Azio
[...] Solebat quidam Graeculus descendenti e palatio Augusto honorificum aliquod epigramma porrigere. Id cum frustra saepe fecisset, et tamen rursum eundem facturum Augustus videret, sua manu in charta breve exaravit graecum epigramma, et Graeculo venienti ad se obviam misit. Ille legendo laudare coepit, mirarique tam voce quam vultu gestuque. Dein cum accessit ad sellam qua Augustus vehebatur, demissa in pauperem crumenam manu, paucos denarios protulit, quos principi daret, dixitque se plus daturum fuisse, si plus habuisset. Secuto omnium risu, Graeculum Augustus vocavit, eique satis grandem pecuniae summam numerari iussit. [...]

[...] Un poetastro greco era solito porgere un qualche epigramma onorevole all'imperatore Augusto quando scendeva dal palazzo. Poiché lo aveva fatto spesso senza ragione, e tuttavia sembrando ad Augusto che questi l'avrebbe fatto ancora, compose di suo pugno su un breve foglietto un epigramma greco e lo consegnò al poeta greco che gli veniva incontro. Quello, mentre (lo) leggeva iniziò a lodare e a manifestare la sua ammirazione sia a voce che con l'espressione e i gesti. Subito dopo, quando entrò nella portantina su cui Augusto si faceva portare, fatta scivolare la mano nel povero borsellino, estrasse poche monete che diede al Principe, e disse che (gliene) avrebbe date di più se (ne) avesse avute di più. Essendo seguita la risata di tutti, Augusto convocò il grecastro, e ordinò che gli fosse pagata una considerevole somma di denaro. [...]

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